martedì 24 aprile 2012

Disoccupazione, un problema comune


Non è facile per noi studenti comprendere le ragioni di un così difficile problema come quello della disoccupazione, ma certamente ne possiamo vedere le conseguenze  sulla popolazione che ci circonda e sulla vita che conduciamo.

Sicuramente la disoccupazione è un problema dei nostri giorni, e forse non ci siamo accorti che negli anni è in crescita. I dati dei disoccupati nel nostro paese sono preoccupanti, soprattutto al Sud. I denza lavoro in Italia oggi sono circa due milioni. La disoccupazione tocca soprattutto i giovani, oppure persone già avanti nell’età, scartati dal mercato per fallimento o per licenziamento. Il numero di disoccupati rispetto ad ottobre è aumentato di circa quindicimila unità, mentre su base annua i disoccupati sono aumentati del 5,6%. Secondo i primi dati provvisori il numero di occupati nel mese di settembre è calato rispetto al mese di agosto. Sempre secondo dati provvisori dell’Istat, il tasso di disoccupazione italiano è in aumento sia rispetto al mese di agosto, sia rispetto all’anno precedente. In crisi  anche alcune nazioni, come Germania, Francia o Inghilterra, che erano viste come modelli di sviluppo industriale e oggi lamentano impressionanti aumenti di disoccupazione.

Il  tasso di disoccupazione non è omogeneo tra i vari Paesi dell’Unione Europea. A fine 2011 i valori oscillavano tra il 22,9% della Spagna ed il 4% dell’Austria. L’impatto della crisi nelle diverse nazioni è diverso. Nelle repubbliche baltiche ed in Irlanda la crisi economica ha provocato un forte aumento della disoccupazione tra il 2007 ed il 2010. In altri Paesi l’aumento è stato più contenuto ed in altri ancora pressoché nullo (Malta). Infine, in Austria, Germania e Polonia, la disoccupazione è oggi minore che nel 2007.

La disoccupazione giovanile ha seguito nel tempo un andamento simile a quella della popolazione nel suo complesso. Dopo essersi mantenuta tra il 17 ed il 18% nella prima metà del decennio, era scesa fino al 15,3% nel 2007, per arrivare poi al 19,6% nel 2009 in seguito alla crisi economica. Da allora la crescita della disoccupazione giovanile è continuata fino a raggiungere il 22,3% nel novembre 2011. Il dato più elevato è quello spagnolo (49,6%), poco sopra quello greco (46,6%). Valori superiori al 30% si registrano anche in Slovacchia, Portogallo e Italia. Il fenomeno è invece molto più limitato in Germania (8,1%), Austria (8,3%) e Paesi Bassi(8,6%). La disoccupazione femminile, nel 2000 era superiore di due punti percentuali rispetto a quella maschile.
di Irene Adamuccio

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