martedì 12 aprile 2011

L'Italia è nata. Vittorio Emanuele II proclamato Re dal parlamento

Giorno storico: la nazione unita sotto un'unica bandiera e un'unica legge

di: Lucrezia De Carlo, Marzia Maiella, Francesca Secondo, Giorgia Striano

Gli italiani proclamano il loro re. Finalmente l’Italia è fatta. Il Regno di Sardegna, il Ducato di Toscana, il Ducato di Parma, il Regno Lombardo Veneto, gli Stati della Chiesa e il Regno delle due Sicilie si uniscono sotto un’unica Nazione. Non si sentirà più parlare degli Austro-ungarici o dei Borboni. Il Regno di Sardegna prende in mano le redini degli altri stati e proclama il suo governo unico e assoluto con al capo re Vittorio Emanuele II.

L’Italia si unisce, l’unione sancita dalla legge n. 4671 del Regno di Sardegna, e prima legge dello Stato che è promulgata dal Parlamento di Torino, proclama: «Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861». 

Il primo parlamento del nuovo Regno d’Italia, riunitosi a palazzo Carignano, è composto da 443 deputati. Un parlamento eletto democraticamente, grazie al voto degli uomini italiani che hanno raggiunto la maggiore età, ovvero 25 anni, istruiti e possidenti. Restano ancora esclusi dal voto 21 milioni e mezzo di italiani. Resta escluso dal Regno lo Stato pontificio, che rimane sotto il potere del Papa.
Ma il futuro è della Nazione.


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