martedì 22 maggio 2012

LO STRAZIANTE ADDIO DI MELISSA BASSI.


Un giorno molto triste per la città di Brindisi, per la scuola superiore ‘Morvillo Falcone’ e per i genitori e amici di Melissa. 19 maggio 12. Ore 07.45 del mattino. Un “folle” decide volontariamente di far scoppiare un ordigno vicino alla scuola superiore, provocando la morte di una ragazza di 16 anni,  Melissa Bassi, e il ferimento di altre ragazze.

Questo attentato è costato la vita ad una ragazza innocente. A compiere quest’attentato è stato sicuramente una persona con brutte intenzioni. Sento la tristezza dei genitori per la mancanza della figlia e non vorrei, ovviamente, trovarmi in una situazione del genere, perché non oso immaginare come è terribile sapere che la propria figlia ha perso la vita a soli 16 anni. Secondo me una cosa è parlarne, un'altra è trovarsi in certe situazioni!

Io ora ho una famiglia e non posso pensare che la famiglia di Melissa non è più al completo, che tutti ora vivono la vita scolastica in modo tragico per la perdita di una compagna.

Posso solo immaginare come è terribile per gli amici aver perso una persona speciale, averla vista 10 minuti prima dell'esplosione e poi, dopo, riuscire a vederla solo in una foto, per ricordarla com’era.

Scrivendo sto riflettendo molto e sto pensando che al mondo ci sono tante persone che, se vogliono, riescono a fare male. Sto pensando come un uomo qualunque sia stato capace di togliere la vita ad una ragazzina che aveva ancora tutta la vita davanti.

Se solo si potesse tornare indietro e cancellare quel terribile momento... Non avrei mai voluto sentire ciò che ho sentito, non avrei voluto vedere quelle terribili foto messe su un giornale. Ora posso solo pensare al dolore cha ha colpito tutti, ma sicuramente non oso pensare quale dolore c'è ora nei genitori della ragazza.

E' ancora più terribile, poi, pensare che la morte di Melissa sia stata messa in scena dinanzi ad una scuola e sia stata proiettata negli occhi degli amici che non la dimenticheranno mai, perché oramai impressa nei loro ricordi.

Irene Adamuccio

TRAGEDIA DI BRINDISI: LA MIA RIFLESSIONE


Il 19 Maggio è stato un giorno molto triste per la città di Brindisi e per tutte le scuole ma, soprattutto, per i genitori di Melissa
Questo bruttissimo evento ha colpito tutti, anche le persone che non conoscervano Melissa, perché lei era un’adolescente come tutti gli altri, che ora, per colpa di alcune “persone”, ha perso la vita mentre stava andando a scuola.


Credo che il killer sia una persona pazza, che sapeva che avrebbe colpito una ragazza: la scuola di Melissa, infatti, è un istituto frequentato quasi esclusivamente da ragazze, che volevano avvicinarsi sempre più al loro futuro, affacciandosi verso i loro sogni. Era una ragazza con tanta voglia di vivere  e di realizzare i suoi sogni. La sua morte è stata un'INGIUSTIZIA, non riesco ad accettarla!

Come ha detto Nichi Vendola: "Non avrei mai voluto vedere ciò che ho visto, la morte messa in scena dinanzi ad una scuola, la morte oscena e molesta che azzanna la vita adolescente, la vita allegra dei figli che varcavano soglia di un luogo sacro, deputato all’educazione e alla coscienza”. Io con questo sono più che d’accordo, come ho già detto prima: la scuola è un luogo dove i genitore dovrebbero lasciare i figli con tranquillità, sapendo che torneranno a casa sani e salvi.


Non riesco nemmeno ad immaginare il dolore che hanno provato i genitori di Melissa sapendo della sua morte, così come non riesco manco a immaginare cosa provano nei confronti della “persona” che l’ha uccisa.


Sicuramente proveranno dolore, ma soprattutto rabbia, perché loro, come noi, vogliono quell’uomo chiuso dietro le sbarre di una cella. Anche se questo non restituirà mai la loro amata bambina.
Ludovica Blasi

"A 16 anni si dovrebbe morire solo di noia!"


Non ho parole  per esprimere ciò che sento dentro da quando ho sentito della morte di Melissa, notizia che mi ha spezzato il cuore in mille pezzi. Quel sorriso da angelo che avrà regalato tanta gioia ai suoi genitori e ai suoi migliori amici, ora si è spento per sempre.

Oggi più che mai tutti si stringono attorno a lei per ricordarla come merita, quella dolce principessina; mi fa male credere che esista qualcuno così folle e disumano da prendersela con anime innocenti. E’ altrettanto doloroso sapere che si sia spenta davanti a scuola, in una mattina che per lei doveva essere come tutte le altre: la sua unica preoccupazione sarebbe dovuta essere  l’interrogazione.

Sono convinta che Melissa non si sarebbe mai e poi mai aspettata di morire proprio lì, davanti all’entrata della sua scuola, dove lei studiava per realizzare il suo sogno di diventare una stilista. Sono tremendamente dispiaciuta perché per me è avvilente sapere che per un assurdo atto di violenza una ragazza di soli 16 anni si sia visto sfumare il futuro davanti agli occhi.
A 16 anni a scuola si dovrebbe morire solo di noia!


Verdiana Ingrosso 3d













UN’ORRENDA TRAGEDIA


La tragedia avvenuta il 19 maggio a Brindisi ha colpito, facendo morire la povera Melissa e pugnalando i nostri cuori.
Quella ragazza poteva essere una di noi, una nostra amica. È strano pensare che una ragazzina esca da casa per andare a imparare ad essere una cittadina del futuro e non torni mai più, lasciando intorno a se una famiglia devastata e  amiche afflitte dal dolore.
Melissa era una stella che ha smesso di brillare troppo presto, ma da lassù darà la forza alla sua famiglia di superare questa grande difficoltà che la vita sta ponendo loro.
Noi alunni della scuola media abbiamo ricevuto la lettera del ministro dell'istruzione Francesco Profumo, che ha scritto a noi ragazzi coetanei di Melissa che noi non siamo soli ma possiamo contare su una grande comunità. Altrettanto importanti sono state le parole di Nichi Vendola, che hanno toccato il nostro cuore facendoci capire che non dobbiamo mollare ma coltivare la nostra vita.
Questa orrenda tragedia non si potrà cancellare mai dai nostri cuori. Speriamo solo che un’oscenità del genere non accada mai più.                                
Greta caprioli
Valentina Campise

martedì 24 aprile 2012

I rischi di Facebook


In questo articolo vi illustrerò i migliori consigli per la difesa della vostra privacy su Facebook.

Tutti pensano che la migliore difesa per vietare l’accesso al proprio account ai malintenzionati sia una semplice password. Ma non è così. In pochi sanno che «scoprire» una password è solo questione di tempo. Tutti i social network come Facebook hanno una «doppia» password: può sembrare molto assurdo ma la password «primaria» è la e-mail. Se il malintenzionato non conosce la e-mail non può mai entrare anche se conosce la password. Quindi seguendo un filo logico, la mail è visibile in ogni singolo account di Facebook e questo significa che la così definita «password primaria» è scoperta e ogni persona la può ottenere scaricandola dai dati di contatto visibili in ogni singolo account e poi trovare in qualche modo la password. Per compiere un azione simile, possono volerci da un giorno a un mese: dipende dalle impostazioni e dal tipo di password. Perciò, se la password è composta da caratteri particolari (come asterischi, parentesi…) o di lettere minuscole, maiuscole e numeri, è molto più sicura rispetto a parole comuni come «amoremio» o «12345678».

Una cosa da non fare assolutamente è quella di impostare password deboli, come la data di nascita, il nome o il cognome, il nome della fidanzata o del fidanzato, ecc. Le password molto potenti, invece, sono il metodo più efficace per la difesa dei propri dati personali ma sono le più difficili da ricordare. Esse sono caratterizzate da caratteri particolari, lettere e numeri sparsi qua e là che formano una parola senza senso.

Un altro buon consiglio che vi do è quello di usare una connessione cifrata (https://) soprattutto quando si sta usando una connessione wireless o una rete pubblica come quelle che ci sono negli edifici pubblici o negli aeroporti.


Le migliori impostazioni e i consigli per usare Facebook in modo sicuro

Adesso arriviamo al sodo:

1. Precedentemente ho scritto che l’e-mail è la password primaria, quindi dobbiamo nasconderla e sostituirla con una mail secondaria, ossia la mail di contatto.

2. In «Impostazioni account  -  Protezione» attiviamo la «connessione sicura».

3. Utilizziamo password «potenti».

4. Non conviene accettare richieste di amicizia da persone che non conosciamo. Può sembrare assurdo, ma chi ci dice che il/la ragazzo/a bello/a non sia in realtà un hacker che ha intenzione di rubare i nostri dati personali?

5. Evitiamo di cascare nelle così chiamate «trappole», ossia i link che ci dicono «Clicca qui per vedere le foto di pinkopallina/o». Anche questo può sembrare assurdo, ma il metodo più semplice per rubare le password è proprio questo!

6. Non usiamo sempre la stessa password. Ricordiamoci di cambiarla almeno ogni 2 settimane.

7. Chi ci tiene veramente e ha tanta pazienza, può attivare in «Impostazioni account - Protezione» l’approvazione degli accessi. In questo modo chiunque voglia entrare da un dispositivo non registrato deve inserire un codice che viene inviato sul cellulare del proprietario.

Spero che tutto ciò vi sia utile, e... occhio alla sicurezza!



di Gianmarco Scardino

Disoccupazione, un problema comune


Non è facile per noi studenti comprendere le ragioni di un così difficile problema come quello della disoccupazione, ma certamente ne possiamo vedere le conseguenze  sulla popolazione che ci circonda e sulla vita che conduciamo.

Sicuramente la disoccupazione è un problema dei nostri giorni, e forse non ci siamo accorti che negli anni è in crescita. I dati dei disoccupati nel nostro paese sono preoccupanti, soprattutto al Sud. I denza lavoro in Italia oggi sono circa due milioni. La disoccupazione tocca soprattutto i giovani, oppure persone già avanti nell’età, scartati dal mercato per fallimento o per licenziamento. Il numero di disoccupati rispetto ad ottobre è aumentato di circa quindicimila unità, mentre su base annua i disoccupati sono aumentati del 5,6%. Secondo i primi dati provvisori il numero di occupati nel mese di settembre è calato rispetto al mese di agosto. Sempre secondo dati provvisori dell’Istat, il tasso di disoccupazione italiano è in aumento sia rispetto al mese di agosto, sia rispetto all’anno precedente. In crisi  anche alcune nazioni, come Germania, Francia o Inghilterra, che erano viste come modelli di sviluppo industriale e oggi lamentano impressionanti aumenti di disoccupazione.

Il  tasso di disoccupazione non è omogeneo tra i vari Paesi dell’Unione Europea. A fine 2011 i valori oscillavano tra il 22,9% della Spagna ed il 4% dell’Austria. L’impatto della crisi nelle diverse nazioni è diverso. Nelle repubbliche baltiche ed in Irlanda la crisi economica ha provocato un forte aumento della disoccupazione tra il 2007 ed il 2010. In altri Paesi l’aumento è stato più contenuto ed in altri ancora pressoché nullo (Malta). Infine, in Austria, Germania e Polonia, la disoccupazione è oggi minore che nel 2007.

La disoccupazione giovanile ha seguito nel tempo un andamento simile a quella della popolazione nel suo complesso. Dopo essersi mantenuta tra il 17 ed il 18% nella prima metà del decennio, era scesa fino al 15,3% nel 2007, per arrivare poi al 19,6% nel 2009 in seguito alla crisi economica. Da allora la crescita della disoccupazione giovanile è continuata fino a raggiungere il 22,3% nel novembre 2011. Il dato più elevato è quello spagnolo (49,6%), poco sopra quello greco (46,6%). Valori superiori al 30% si registrano anche in Slovacchia, Portogallo e Italia. Il fenomeno è invece molto più limitato in Germania (8,1%), Austria (8,3%) e Paesi Bassi(8,6%). La disoccupazione femminile, nel 2000 era superiore di due punti percentuali rispetto a quella maschile.
di Irene Adamuccio