Di: Mazzotta Marika Striani Camilla
Studiando i risultati della ricerca condotta in Inghilterra sul linguaggio usato dai ragazzi di oggi, quelli cresciuti fra Internet e i cellulari, si può affermare che il nostro vocabolario, che ha un potenziale di 40.000 termini, con i nuovi mezzi tecnologici si riduce a 800 parole, di cui 20 quelle ricorrenti.
Nel linguaggio degli adolescenti non mancano le abbreviazioni nate con gli SMS, dove per digitare meno caratteri possibili si usano ormai le sigle come TVB e CMQ (comunque). Un altro strumento che influenza moltissimo il modo di parlare è internet, infatti esiste un linguaggio in codice sviluppatosi online: “bella” è ormai largamente usato al posto del tradizionale “ciao” mentre i verbi lasciare e abbandonare sono “convertiti” in altri termini.
Per noi ragazzi questo linguaggio è molto comodo e veloce però non è utilizzabile nell'ambito scolastico, in quanto i professori ci insegnano a scrivere in modo molto più articolato. Quindi noi ragazzi abbiamo due registri: un registro informale e uno formale. Il primo lo utilizziamo quando parliamo con gli amici e il secondo quando parliamo con i professori.
Indichiamo alcuni termini che usiamo abbreviare più frequentemente:
xkè = perché
ke = che
cmq = comunque
sn =sono
cn =con
cm= come
cs = cosa
nn = non
tvtb= ti voglio tanto bene
xò = però
<3= cuore
=) = ti amo/sono felice
=( = sono triste
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