di Agnese Suriano e Camilla Striani
In questo periodo si discute molto del nucleare per la crisi in Medioriente e per l’esplosione in Giappone. Il nucleare, infatti, può rappresentare un’opzione per l’economia nazionale che attualmente dipende ancora dal petrolio, oppure un male in caso di incidenti che provocherebbero morti per tumori. Gli esperti espongono i pro e i contro.
I PRO :
- Una centrale nucleare non emette CO2
le centrali nucleari non producono anidride carbonica ed ossido di azoto e di zolfo, cause del buco dell’ozono e dell’effetto serra
- Vantaggio nella bilancia dei pagamenti
la produzione di energia dal nucleare consente una maggiore stabilità del sistema economico nazionale poiché ridurrebbe la dipendenza dal petrolio
- Maggiore stabilità politica
l’uso del nucleare riduce la dipendenza occidentale dal petrolio mediorientale dove sono frequenti guerre e disordini
I CONTRO :
- Conseguenze in caso di incidente
Le radiazioni a cui la popolazione viene esposta causano un maggiore rischio di morte per leucemia o tumore. La storia ce ne dà un esempio. Il 26 aprile 1986 ci fu un incidente nucleare nella città di Chernobyl in Ucraina. Da quel momento la sicurezza è diventato il fattore principale.
- Le scorie nucleari
non possono essere distrutte e la soluzione è lo stoccaggio per migliaia di anni in depositi geologici o ingegneristici.
- Localizzazione centrali nucleari e proteste locali
nessuna comunità locale accetta di sacrificare il proprio territorio per ospitare i rifiuti nucleari. Sardegna, Puglia e Basilicata sono recenti casi italiani di proteste antinucleari, insieme a una comunità locale cinese. La popolazione ha vinto in entrambi i casi.
- Il terrorismo
oramai bastano poche persone per compiere atti di terrorismo devastanti com’è successo alle Torri Gemelle l’11 settembre 2001. Il rischio che le centrali nucleari siano prese come obbiettivi per atti di terrorismo o come bombe sporche è quindi molto realistico.
- Il trasporto di materiale nucleare
il trasporto di scorie e di materiale nucleare è uno degli aspetti più critici della questione “sicurezza”. Durante il trasporto sussiste il rischio di incidenti e di attentati terroristici. Vi sono treni speciali addetti al trasporto di scorie nucleari scortati da carri armati e poliziotti a cavallo.
COSTI ENERGIA NUCLEARE
il costo del nucleare è tra i più bassi 0.03 € per chilowattora. Il costo variabile dell’energia nucleare può trarre in inganno poiché non include l’intera spesa che il pubblico deve sostenere per realizzare, gestire e infine smantellare una centrale nucleare. Se analizziamo il sistema energetico partendo dalla costruzione delle centrali sino alla complessa gestione dei rifiuti, si riscontra un notevole aumento nei costi sociali e una scarsa convenienza economica-sociale. Questi sono i principali handicap:
- una centrale nucleare necessita di un lungo periodo di tempo per essere costruita e, al termine del ciclo di vita della centrale nucleare, va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifica del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive
- le centrali nucleari producono rifiuti radioattivi (scorie) la cui gestione è ancora un capitolo aperto per l’intero occidente. Solo gli USA hanno trovato una soluzione definitiva per lo stoccaggio delle scorie di II grado, mentre le scorie di III grado sono stoccate nelle centrali nucleari..
IN CONCLUSIONE il nucleare è stato presentato come una fonte indispensabile per generare l’energia elettrica a basso costo. In realtà i suoi costi “nascosti” sono ancora troppo alti rispetto alle centrali termoelettriche. Il ritorno al nucleare può essere giustificabile solo per ridurre la dipendenza delle economie occidentali dall’importazione di petrolio, gas e carbone.
grazie utile
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